STAGIONE 01 - CAPITOLO 01

NON GDR

Sono particolarmente emozionato: inizia l'avventura.

Come potete vedere dal titolo di questo post dividerò la nostra storia in stagioni e capitoli. Dato che so perfettamente che la lettura di un post troppo lungo rischia di annoiare (non siamo più abituati), indicativamente ogni capitolo sarà spalmato su più post, ma potrebbe essere che un singolo post corrisponda ad un singolo capitolo della storia. Il tutto dipenderà dall'arco narrativo e dalla piega che il tutto prenderà. Tutta la narrazione è in divenire e non è definita a priori.

Buona lettura a tutti e buon inizio di questa nuova avventura.


GDR

Il profumo della foresta gli era sempre piaciuto. In primavera poi era qualcosa di inebriante. L'odore di terra bagnata si mescolava al profumo delle piante, l'odore di piante cadute e marcescenti veniva coperto dall'odore pungente di muschio. Khinara era felice tutte le volte che poteva andare nella foresta a raccogliere bacche e frutti per il pranzo. Quella mattina in particolare era particolarmente felice perchè il sacco che portava sulla schiena era pieno, segno di una gita particolarmente fruttuosa. A dirla tutta si era spinto molto lontano da Stoneford, il suo villaggio, era partito al mattino presto ed ora, che era quasi ora di pranzo stava tornando indietro.

Giunto a diverse centinaia di metri, anche se il villaggio non era ancora in vista, l'odore acre di fumo riempì le narici del giovane. Presupponendo ci fossero problemi si lanciò di corsa in direzione della casa paterna e quando sbucò fuori dalla foresta, l'immagine del massacro che era stato perpetrato gli si parò innanzi con una forza ed una violenza tali da non lasciargli scampo. S'inciampò e cadde a terra, svenuto.


Quando si svegliò si diresse, passando in mezzo ai cadaveri dei compaesani, verso la casa di suo padre. Lo trovò trafitto da una lunga lancia spezzata che ne aveva trapassato l'addome e lo aveva letteralmente inchiodato alla porta di casa. Aveva ancora in mano, stretta e ben salda, la sua spada. Gli occhi erano chiusi ed una smorfia di dolore ne deformava il viso.

Pianse tutte le lacrime che aveva in corpo. Pianse come non aveva mai fatto, nemmeno la notte in cui quell'uomo gli aveva rivelato di non essere il suo vero padre, raccontandogli così tutta la storia della sua vita partendo dal parto nella foresta e dai doni di sua madre.

Con profonda rabbia raccolse tutte le sue energie residue e strappò dal corpo del padre il pezzo di lancia spezzata. Il corpo inerme gli cadde tra le braccia e lui lo sostenne con tutte le sue forze. Gettò a terra con rabbia quel pezzo di lancia e depose il padre a terra con delicatezza. Si voltò per osservare il villaggio. Tutto era avvolto da un fumo nero che saliva dalle case ed i corpi a terra iniziavano ad essere presi di mira dai corvi che erano stati attirati dall'odore di morte che aleggiava ovunque e superava anche l'odore del fumo.

Khinara fece un fischio e Arakhi, il corvo nero che aveva addomesticato, volò da un albero poco distante fino alla sua spalla. Il giovane iniziò a prendere i corpi di tutti gli abitanti di Stoneford che, man mano che si aggirava per il piccolo villaggio, trovava a terra trucidati. Li radunò uno ad uno, trascinandoli ed ammucchiandoli in una grossa pila nella piazza centrale ai piedi dell'albero che troneggiava al centro di essa. 

Quando ebbe finito era ormai sera. Prese un tizzone ancora ardente da una delle case in fiamme e lo lanciò in mezzo ai corpi. Ne prese altri e fece la stessa operazione. Dopo diverso tempo piccoli fuochi iniziarono a bruciare e la pira improvvisata prese fuoco. Il fuoco attecchì dopo diverso tempo anche all'albero che avvampò. Khinara rimase seduto in disparte ad osservare la pira ardere tutta la notte. L'odore acre dei corpi riempì ancora una volta l'aria, ma il giovane non si curò della cosa. Pensieri strani iniziarono a pervadere la sua mente. Domande che al momento non avevano ancora risposta.

Il sole di un nuovo giorno stava per sorgere e Khinara si alzò in piedi. Era letteralmente lercio dalla testa ai piedi. Si diresse perentorio verso il fiume, nei pressi del guado di cui il suo villaggio era stato custode. Si denudò completamente e si lavò immergendosi nell'acqua. Quando uscì, infreddolito, raccolse i suoi vestiti e tornando sui suoi passi, li lanciò nella pira che stava finendo di bruciare.
Entrò in casa e si diresse perentorio verso un angolo della stanza principale dove prese dei vestiti puliti ed un manto nero che si buttò sulle spalle. Si inginocchiò ed aprì una botola. Dal vano segreto sotto il pavimento ne trasse una maschera, la maschera che sua madre aveva dato a suo padre adottivo in punto di morte, e che suo padre adottivo aveva dato a lui. La mise in una borsa e se la mise a tracolla. Prese la faretra e le frecce che usava per andare a caccia con suo padre.

Uscì sulla piazzetta dove la sua vecchia vita stava ora bruciando davanti a lui. Prese in mano la spada che un tempo era stata di suo padre e ponendo la mano destra sulla lama pronunciò queste parole:

"Padre, giuro sul ferro di questa lama che troverò chi ti ha strappato dalla mia vita e vi vendicherò tutti!"

Stava per partire quando la sua attenzione venne attirata dalla lancia spezzata che aveva estratto dal corpo del padre e che ora giaceva ancora a terra, là dove l'aveva lanciata. S'inginocchiò e la raccolse. Iniziò a maneggiare quel pezzo di legno che aveva dei fregi particolari incisi sopra.


NON GDR

L'intenzione di Khinara è quello di capire se i fregi sopra lo spezzone di lancia possono condurlo a qualche pista da seguire. Uso la mossa di "Gather Information". 

Stat -> Wits


Weak Hit: on a weak hit, the information complicates your quest or introduces a new danger. Envision what you discover (Ask the Oracle if unsure), and take +1 momentum.

L'informazione che ne ricava Khinara è questa: i fregi sul pezzo di legno che compone lo spezzone di lancia sono in realtà rune, ed in particolare rune elfiche, rune dei primi nati, coloro con i quali lui condivide metà del suo sangue.


GDR

"Merda!"

Quelli che dapprima aveva scambiato per banali fregi, osservati meglio, si rivelarono rune elfiche. La cosa lo lasciò a bocca aperta e riportò alla mente la storia della sua vita, la storia di sua madre, la violenza subita, la sua fuga per dare alla vitta quel figlio non desiderato, ma che c'era. La morte di lei nel momento della nascita di lui. Il comparire dei primi tratti elfici. Le due parti della sua stessa vita erano venute a scontrarsi proprio nel suo villaggio. Tutti quegli avvenimenti erano solo un caso o gli dei amavano prendersi gioco di lui? Poco importava, almeno in questo momento, ora sapeva che degli elfi avevano attaccato il suo villaggio e che lui doveva trovarli. Aveva giurato di farlo e lo avrebbe fatto. Questi avevano un giorno di vantaggio, ma non si sarebbe certo lasciato abbattere. Ne avrebbe seguito le tracce, perchè, certo non potevano essersi volatilizzati nel nulla.

Il sole stava sorgendo su un nuovo giorno, su un nuovo capitolo della vita di Khinara. Mentre il giovane iniziò, solitario, ad allontanarsi da Stoneford, un corvo volò sulla sua spalla. Attraversato il vecchio ponte di pietra, simbolo della sua precedente vita, il giovane si accovacciò a cercare una pista da seguire. Poggiò a terra la mano che stringeva lo spezzone di lancia che aveva trafitto suo padre e poi sollevò la testa verso un futuro che gli era completamente ignoto.



NON GDR

Termina qui il primo capitolo di questa prima stagione di narrazione. Cosa farà ora Khinara? Troverà delle tracce da seguire? Perchè degli elfi hanno massacrato gli abitanti del villaggio? Erano lì per cercare lui o per un altro motivo? Domande legittime, ma che al momento non hanno una risposta, per quelle bisognerà attendere i prossimi capitoli.


Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!



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